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Attenzione e alimentazione...attenzione all'alimentazione!

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Un titolo un po’ provocatorio, ma anche curioso, non trovi? Cosa potrebbe voler dire? Forse che se stai attento a ciò che mangi, anche la tua attenzione migliora? Ebbene sì è proprio così! Numerosi studi dimostrano che quello che mangiamo ha un forte impatto sul nostro cervello: può migliorare la concentrazione, la memoria, l’umore, il sonno e persino la nostra energia quotidiana. Questo avviene perché cervello e intestino sono strettamente collegati da un sistema chiamato asse intestino-cervello.

il cervello e l’intestino sono strettamente connessi tra loro da un asse che viene appunto definito asse INTESTINO-CERVELLO.

L’intestino, infatti, possiede un proprio sistema nervoso (chiamato anche “secondo cervello”) che comunica con il cervello principale attraverso i nervi, ormoni e sostanze chimiche come la  “serotonina” , conosciuta anche come l’ormone della felicità. L’intestino è popolato da batteri “buoni” e “cattivi”, e l’equilibrio tra questi è influenzato da ciò che mangiamo. Quando la dieta favorisce i batteri buoni, si producono più sostanze benefiche per il nostro sistema immunitario, per l’umore, l’attenzione, il comportamento e persino per lo sviluppo del cervello nei primi anni di vita.

Alimentazione e disturbi dello sviluppo

Alcune ricerche hanno mostrato risultati interessanti anche per i bambini con ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) e ASD (disturbo dello spettro autistico). Già nel 2017, uno studio pubblicato su PubMed (PMID: 28190137) ha ipotizzato che le diete di eliminazione (cioè regimi alimentari in cui si escludono determinati cibi) possano influenzare positivamente questi disturbi grazie al coinvolgimento dell’asse microbioma-intestino-cervello.

Questo asse potrebbe essere legato a molteplici sistemi del nostro corpo: metabolico, immunitario, endocrino e nervoso. Un altro studio più recente (PMID: 35606889) ha esplorato gli effetti dell’integrazione con probiotici specifici, mostrando che anche questi possono portare a miglioramenti comportamentali, perché modificano l’ambiente dell’intestino in modo positivo. Attenzione peròVa sottolineato che l’alimentazione non è una cura, ma può essere un prezioso supporto. Può aiutare a migliorare disturbi gastrointestinali, sostenere la funzione della dopamina (una sostanza legata all’attenzione e al controllo del comportamento), ma non sostituisce le terapie mediche o comportamentali.

L’auspicio è che sempre più genitori scelgano, nonostante le difficoltà legate a costi e organizzazione, di affiancare un’alimentazione consapevole e mirata a un percorso terapeutico, per offrire ai propri figli un supporto completo e integrato.

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